Il tema del presupposto oggettivo della composizione negoziata della crisi di cui al comma 1 dell’art. 12 d.lgs. 12 gennaio 2019, n. 14 può essere affrontato sotto molteplici profili tra i quali quello del soggetto o dei soggetti che, pendenti le trattative, effettuano o possono incidentalmente trovarsi ad effettuare, una valutazione, una verifica o un accertamento dello «squilibrio patrimoniale o economico-finanziario che ne rendono probabile la crisi o l’insolvenza e risulta ragionevolmente perseguibile il risanamento dell’impresa». Se in principio ci si è concentrati sull’esperto nominato su istanza del debitore e dunque sulla sua preliminare valutazione dell’«esistenza di una concreta prospettiva di risanamento, anche alla luce delle informazioni assunte dall’organo di controllo e dal revisore legale, ove in carica», l’applicazione della normativa ha evidenziato come a questa valutazione possano seguire un accertamento del presupposto da parte del tribunale eventualmente adito, pendente la composizione negoziata, per l’apertura della liquidazione giudiziale su istanza di uno dei soggetti diversi dal debitore di cui al secondo comma dell’art. 37 c.c.i.i., ma anche una verifica dello stesso presupposto da parte del tribunale adito dal debitore, ancora nel corso della procedura di composizione negoziata, per essere autorizzato a contrarre finanziamenti prededucibili o per ottenere la conferma o la proroga delle misure protettive. E ciò assume un certo rilievo ove lo squilibrio coincida con una situazione di insolvenza seppur reversibile, rischiando di catapultare l’imprenditore in una procedura di liquidazione giudiziale. In questo lavoro si intende dar conto dell’evoluzione che la normativa ha avuto sui profili della disciplina che in questa sede maggiormente interessano e sul dibattito che ne è conseguito, per poi svolgere in chiusura una breve riflessione sulle criticità di un sistema così delineato e sulla opportunità che si sviluppi al riguardo una più approfondita ed ampia analisi.
The topic of the objective assumption of the negotiated settlement of the crisis ex art. 12, first paragraph, d.lgs. 12 january 2019, n. 14 can be analysed under multiple profiles including that of the subject or subjects who, while the negotiations are pending, carry out or may accidentally find themselves carrying out, an evaluation, a verification or an ascertainment of the «patrimonial or economic-financial imbalance which make it probable the crisis or insolvency and the recovery of the company is reasonably achievable» and the related effects. If in principle we focused on the expert and therefore on his preliminary assessment of the «existence of a concrete restructuring prospect», the application of the legislation has highlighted how this assessment can be followed by an ascertainment of the prerequisite by the court eventually called by the subjects ex art. 37, second paragraph, c.c.i.i., but also a verification of the same assumption by the court called by the debtor during the negotiated settlement procedure, to be authorized to contract pre-deductible loans or to obtain confirmation or extension of the protective measures. And this assumes a certain importance where the imbalance coincides with a situation of insolvency, although reversible, with the risk of catapulting the entrepreneur into a judicial liquidation procedure. In this work we intend to illustrate the evolution that the legislation has had on the profiles of the discipline that are of most interest here and on the debate that follows and then carry out a brief reflection on the critical issues of a system thus outlined and on the opportunity for a more in-depth and broader analysis to be developed in this regard.