Il Nuovo Diritto delle SocietàISSN 2039-6880
G. Giappichelli Editore

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Start-up innovative: procedure da sovraindebitamento e codice della crisi di impresa e dell´insolvenza (di Fabio Signorelli, Professore aggregato di Diritto commerciale e Diritto fallimentare presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca)


L’articolo analizza le cause del sovraindebitamento, approfondendone gli aspetti storici, economici, sociologici e giuridici, sottolineando il grande ritardo con il quale il nostro Paese ha affrontato il fenomeno, nonostante le sollecitazioni delle organizzazioni internazionali e di altri Stati europei, che da decenni se ne erano occupati con legislazioni ad hoc. Si approfondisce l’iter legislativo del sovraindebitamento, dalle prime rudimentali disposizioni, fino al codice della crisi di impresa e dell’insolvenza. Vengono successivamente illustrate le motivazioni che hanno suggerito al nostro legislatore di disciplinare le start-up innovative con norme di favore, in deroga al diritto societario comune, regolamentando la crisi di queste società ad alto contenuto tecnologico, sottraendole alle normali procedure concorsuali ed affidandole, alla pari di altri soggetti “deboli”, alle procedure da sovraindebitamento. Da ultimo, sempre con riferimento alle start-up innovative, viene affrontato il problema del coordinamento della disciplina del sovraindebitamento con la recentissima normativa in tema di composizione negoziata della crisi.

 

Innovative start-ups: over-indebtedness procedures and the code of business crisis and insolvency

The article analyzes the causes of over-indebtedness, deepening the historical, economic, sociological, and legal aspects, underlining the great delay with which our country has faced the phenomenon, despite the requests of international organizations and other European countries, which for decades had dealt with it with ad hoc legislations. The legislative process of over-indebtedness is deepened, from the first rudimentary provisions, up to the code of business crisis and insolvency. The reasons that have suggested to our legislator to regulate innovative start-ups with favorable rules, in derogation of common company law, are subsequently illustrated, regulating the crisis of these high-tech companies, removing them from the normal insolvency procedures and entrusting them, like other “weak” subjects, to over-indebtedness procedures. Lastly, again with reference to innovative start-ups, the problem of coordinating the regulation of over-indebtedness is addressed with the very recent legislation on negotiated settlement of the crisis.

Keywords: start-up – over-indebtedness – open credit society – business register – special discipline – exception to law – bankruptcy procedures – negotiated settlement of the crisis.

1. Dalla l. 27 gennaio 2012, n. 3 al codice della crisi di impresa e dell’insolvenza I procedimenti di composizione e di liquidazione del patrimonio sono strumenti di regolazione delle crisi da sovraindebitamento dei debitori non assoggettabili alle tradizionali procedure concorsuali, le quali, come è stato molto efficacemente chiarito, hanno in comune: a) l’accertamento di una situazione patologica (insolvenza, crisi, irregolarità); b) la previsione che l’accerta­mento sia rimesso ad un’autorità pubblica (giurisdizionale o amministrativa); c) la previsione dell’affidamento della gestione (o di un controllo sulla gestione) ad un organo nominato dall’autorità pubblica; d) la previsione del coinvolgimento dell’intero patrimonio del debitore nella gestione sostitutiva; e) la collettivizzazione delle tutele e l’inibizione alla creazione di posizioni di preferenza (divieti di azioni esecutive e controllo sull’acquisizione di cause di prelazione); f) l’applicazione tendenziale della regola della parità di trattamento; g) l’imposizione di un vincolo sui beni del debitore, con formazione di una massa funzionalizzata alla soddisfazione dei creditori [1]. È noto che la disciplina di riferimento è contenuta nella l. 27 gennaio 2012, n. 3 [2], come modificata dall’art. 18 del d.l. 18 ottobre 2012. n. 179 (decreto Crescita bis), convertito dalla l. 17 dicembre 2012, n. 221. È bene ricordare che questa legge è stata introdotta nel nostro ordinamento per tentare di risolvere un problema fortemente sentito, come quello del sovraindebitamento, le cui cause o, meglio, concause, hanno natura non solo, come è ovvio, economica ma anche e, forse, soprattutto, strutturale, culturale, sociologica e giuridica, che la pandemia da Covid-19 ha solo accelerato e reso palese. Il sovraindebitamento del consumatore va ricercato anche in quelle che, icasticamente, si potrebbero definire le sirene del credito al consumo, che, in un breve volgere di tempo, hanno trasformato l’economia del credito in un’economia del debito [3], consentendo l’accesso indiscriminato a multiformi tipologie di finanziamento anche ai soggetti ritenuti economicamente fragili, ampliando a dismisura la platea dei possibili fruitori, senza filtri di alcun genere. Le vendite rateali e la diffusione massiccia delle carte di credito, infatti, hanno creato flussi finanziari destinati prevalentemente, se non esclusivamente, all’acquisto, spesso vorace, di beni di consumo con elevati gradi di obsolescenza, che, per loro natura, compulsano i consumatori a rinnovare ciclicamente gli item in loro possesso, in un endless loop che, in un pernicioso trasformismo economico, rendono permanente l’in­debitamento, che, in costanza di reddito e a fronte di sempre più elevati standard di vita, diventa, spessissimo, [continua..]

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