L’istituzione degli OCRI, deputati a gestire la procedura di composizione assistita della crisi (a norma degli artt. 16 e ss. del d.lgs. n. 14/2019, recante il Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza) costituisce la più recente, e per certi aspetti rivoluzionaria, tappa di quel processo volto a favorire la soluzione negoziale delle controversie avviato dal Legislatore con l’introduzione della mediazione e della negoziazione assistita. L’articolo, dopo aver analizzato le problematiche poste dalla nuova normativa, illustra come l’applicazione del nuovo istituto richieda ai professionisti che assistono le imprese un radicale cambiamento di mentalità e l’acquisizione di nuove competenze, ma allo stesso tempo costituisca un’occasione importante per mettere in risalto la funzione sociale delle professioni ed il loro ruolo al servizio della collettività.
Business crisis prevention and management: a challenge, but also an opportunity, for entrepreneurs and their professionals Legislative Decree no. 14/2019, published on February 14th 2019 (known as the “Business Crisis and Insolvency Code”), has introduced in our legal system the OCRI: a number of administrative bodies established at the local Chambers of Commerce, in charge of handling the preventive restructuring frameworks with the view of assisting the debtors in crisis to achieve an out-of-court settlement with creditors. The institution of the OCRI is the most recent – and to a certain extent – revolutionary step of the process started with the enactment of the various laws on mediation and negotiation and aiming at incentivizing the parties to reach an out-of-court settlement of the disputes. After analyzing the various issues raised by the new law, the article points out that the application of said law will require a radical change of mentality and the acquisition of new skills by all professionals involved in the assistance to entrepreneurs. On the other hand, the new law will result in a big opportunity for lawyers, accountants, business advisors, and a chance to stress the social function of their professions and their role in serving the interest of the community.
Dalla tutela dello shareholder value alla tutela dello stakeholder value: verso una nuova cultura d’impresa
1.1 Presupposti e finalità del CCII
Le nuove disposizioni introdotte dal d.lgs. n. 14/2019 completano il percorso di modifica del sistema della responsabilità degli enti e dei soggetti che li amministrano e controllano avviato oltre quindici anni orsono dal Legislatore, che, spostando decisamente l’attenzione dalla tutela dello shareholder value alla tutela dello stake holder value [1], ha attribuito agli obblighi di organizzazione e pianificazione dell’attività d’impresa una funzione centrale ai fini della prevenzione e gestione del rischio cui l’impresa è per sua natura soggetta, facendo assurgere il controllo di gestione da strumento di misura e garanzia dell’efficienza dell’impresa, a parametro fondamentale per l’accertamento e la misura della responsabilità delle imprese e dei soggetti che le gestiscono e controllano nei confronti di tutti gli stakeholder che sono esposti a tale rischio e ne subiscono a vario titolo le conseguenze.
Occorre peraltro rilevare che sino all’emanazione del d.lgs. n. 14/2019, gli obblighi di pianificazione e organizzazione dell’attività d’impresa miravano ad indirizzare e responsabilizzare l’amministrazione verso un monitoraggio ed una gestione accorta del rischio, senza un riferimento specifico al rischio di crisi.
Con il d.lgs. n. 14/2019, il Legislatore nazionale è intervenuto in modo specifico sul rischio di crisi, ponendo gli obblighi di pianificazione, rilevazione precoce della crisi e di attivazione ai fini della sua composizione, a fondamento dell’intero sistema delle responsabilità dei soggetti investiti di funzioni di amministrazione e controllo delle imprese.
Il d.lgs. n. 14/2019 recepisce e attua le indicazioni contenute nella Raccomandazione 2014/135/UE, della Commissione Europea, anticipando i temi affrontati dalla Direttiva UE 2019/1023 del 20 giugno 2019, “riguardante i quadri di ristrutturazione preventiva, l’esdebitazione e le interdizioni, e le misure volte ad aumentare l’efficacia delle procedure di ristrutturazione, insolvenza ed esdebitazione”.
Invero, la Raccomandazione 2014/135/UE segnalava agli Stati Membri l’esigenza di “garantire alle imprese sane in difficoltà finanziaria, ovunque siano stabilite nell’Unione, l’accesso a un quadro nazionale in materia di insolvenza che permetta loro di ristrutturarsi in una fase precoce in modo da evitare l’insolvenza, massimizzandone pertanto il valore totale per creditori, dipendenti, proprietari e per l’economia in generale”.
Questi obiettivi sono stati recepiti dalla Direttiva UE 2019/1023, che muove dalla constatazione che “Le imprese, e in particolare le PMI, che rappresentano il 99 % di tutte le [continua..]