Normativa
Disegno di legge di delegazione europea 2021 – Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente, ha approvato in data 24 giugno 2021 un disegno di legge recante la «delega al Governo per il recepimento delle Direttive europee e l’attuazione di altri atti dell’Unione europea», nota come Legge di delegazione europea 2021.
Come specificato nel correlato comunicato stampa, tra le Direttive da attuare figurano:
(la Direttiva (UE) 2019/2121, del Parlamento europeo e del Consiglio del 27 novembre 2019, che «modifica la Direttiva (UE) 2017/1132 per quanto riguarda le trasformazioni, le fusioni e le scissioni transfrontaliere», la quale «mira ad introdurre una disciplina organica e completa delle operazioni societarie aventi una rilevanza transfrontaliera»;
(la Direttiva (UE) 2020/1504 del Parlamento europeo e del Consiglio del 7 ottobre 2020, la quale «modifica la Direttiva 2014/65/UE relativa ai mercati degli strumenti finanziari».
Inoltre, il disegno di legge concerne la «delega per il completo adeguamento della normativa interna» alle previsioni del Regolamento (UE) 2020/1503 del Parlamento europeo e del Consiglio del 7 ottobre 2020, avente ad oggetto «i fornitori europei di servizi di crowdfunding per le imprese, e che modifica il Regolamento (UE) 2017/1129 e la Direttiva (UE) 2019/1937».
Indicazioni interpretative e applicative
Assonime
Ricapitalizzazione delle PMI – L’Assonime ha reso noto il documento Note e Studi n. 9/2021, nel quale è illustrata la «Proposta Assonime di un piano per la ricapitalizzazione delle PMI italiane», in cui si evidenzia che «gli interventi sinora predisposti dai governi per sostenere l’attività economica e le imprese, nelle forme di crediti agevolati, garanzie sui debiti, moratorie e acquisti di titoli, hanno consentito di mitigare i problemi di liquidità delle imprese, evitando che molte di esse uscissero dal mercato, ma hanno lasciato inalterate le condizioni di debolezza strutturale cui sono esposte e reso ancora più fragili le loro strutture finanziarie», con la conseguenza che «il rischio di insolvenza, con i suoi effetti negativi sulla stabilità finanziaria e sul quadro macroeconomico, è stato pertanto al momento sterilizzato, con il rischio però di renderlo più acuto nei prossimi anni».
Ragion per cui nell’approfondimento si propone un intervento volto a ridurre il rischio di insolvenza delle PMI, per mezzo di «sostegno alla loro ricapitalizzazione tramite l’iniezione di finanziamenti aggiuntivi nella forma di quasi-equity»; «identificazione delle imprese cui destinare gli interventi attraverso forme di co-investimento tra agenzie governative, da un lato, e banche e investitori professionali, dall’altro, al fine di concentrare il supporto sulle imprese [continua..]