Il Nuovo Diritto delle SocietàISSN 2039-6880
G. Giappichelli Editore

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Impresa vs. soci nella regolazione della crisi. Osservazioni preliminari su alcune principali novità introdotte (di Luciano Panzani, già Presidente della Corte d’Appello di Roma – Ermanno La Marca, professore associato di Diritto commerciale presso l’Università degli Studi della Tuscia di Viterbo)


Il contributo si sofferma su alcuni dei più rilevanti aspetti sollevati dalle nuove disposizioni in materia di poteri degli amministratori nelle ristrutturazioni organizzative. Si offre, quindi, in via preliminare, la ricostruzione della cornice normativa unionale, dell’impostazione e delle opzioni offerte dalla Direttiva Insolvency con riguardo ai meccanismi di superamento dell’ostruzionismo dei soci e tutela dei loro interessi, dando altresì conto delle deroghe apportate alla disciplina unionale in materia societaria. Analizzate ragioni ed effetti delle scelte del legislatore interno in ordine al­l’azzeramento delle ordinarie competenze assembleari in materia di modificazioni statutarie, operazioni straordinarie e deroghe al diritto di opzione ed al coinvolgimento dei soci, alla stregua di creditori, nei meccanismi di approvazione delle ristrutturazioni societarie, si individuano le tutele che la disciplina assicura ai soci, e fra queste, in particolare, la possibilità di opporsi all’omologazione in caso di abuso.

Parole chiave: Codice della Crisi di Impresa e dell’Insolvenza – Ristrutturazioni societarie – Poteri degli amministratori – Tutele dei soci.

Enterprise vs. shareholders in restructuring. Preliminary findings on a few key new aspects introduced

The article focuses on a few of the most significant issues brought up by the new director powers regulations for preventive restructuring. As a first step, a reconstruction of the EU’s regulatory framework is proposed, along with an analysis of the strategy and options included in Directive (EU) 2019/1023, with special attention to the mechanisms for overcoming the obstructionism of shareholders and protecting their interests, as well as taking Directive (EU) 2017/1132’s amendments into account. After examining the causes and results of the national legislator’s chooses regarding the elimination of the shareholders’ meeting’s regular powers for amending the articles of association, extraordinary operations, and deviations from the option provided by Article 2441 of the Civil Code, as well as the participation of shareholders as creditors in the mechanisms for approving the restructuring plan, protections that the discipline ensures to shareholders are outlined, including the ability to oppose the confirmation in the event of abuse.

Keywords: Code of Crisis and Insolvency – Restructuring – Powers of directors – Safeguards for shareholders.

1. La disciplina degli strumenti di regolazione della crisi e dell’in­solvenza delle società nelle modifiche del Codice della crisi recanti attuazione della Direttiva Insolvency A circa 3 anni dal suo varo, il 15 luglio 2022 [1] è entrato in vigore il Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza (il “Codice della crisi”). A valle dei correttivi introdotti dal d.lgs. n. 147/2020, in ragione dei successivi lavori, culminati con il d.lgs. 17 giugno 2022, n. 83 [2] (il “Decreto Attuativo”), entra in vigore un Codice della crisi significativamente rivisitato. E ciò, sia per assorbire il “Decreto Pagni” (il d.l. n. 118/2021), in particolare in materia di composizione negoziata della crisi, sia per dare attuazione alla direttiva 20 giugno 2019, n. 2019/1023/UE [3] (la “Direttiva Insolvency”), per dare seguito alla delega che il Governo, negli usuali genericissimi termini, aveva ricevuto con la l. 22 aprile 2021, n. 53 (v., in particolare, l’art. 1, comma 1, Allegato A, n. 22) [4]. Si vuole con queste riflessioni porre mente ad alcune limitate previsioni [5] di diretto e rilevante impatto sugli interessi dei soci, recate da quattro nuove disposizioni con cui il Decreto Attuativo ha introdotto nel Capo III del Codice della crisi (dall’art. 120-bis all’art. 120-quinquies), dedicato al concordato preventivo, una nuova sezione, la VI-bis rubricata «Degli strumenti di regolazione della crisi e dell’insolvenza» (e nello schema di decreto attuativo approvato il 17 marzo 2022 «Dei quadri di ristrutturazione preventiva delle società»), per «favorire l’utilizzo delle procedure di ristrutturazione da parte delle società» [6]. In virtù di tali disposizioni, fra l’altro, si riconosce «in via esclusiva» agli amministratori la competenza a decidere «l’accesso a uno strumento di regolazione della crisi … unitamente al contenuto della proposta e alle condizioni del piano»; si precisa che il piano può prevedere «qualsiasi» modificazione dello statuto, «ivi inclusi» aumenti e riduzioni di capitale «anche con limitazione o esclusione del diritto di opzione» e «altre modificazioni» in grado di incidere «direttamente» sui «diritti di partecipazione dei soci», nonché «fusioni, scissioni e trasformazioni» (art. 120-bis, commi 1 e 2). A fronte del potere così riconosciuto agli amministratori, si introduce a favore degli stessi una disciplina di protezione (in termini simili alla disciplina già vigente per i sindaci) da iniziative dei soci volte a ottenerne la revoca (art. 120-bis, comma 4); nel contempo, si riconosce ai soci che rappresentano almeno il 10% del capitale sociale la possibilità di presentare [continua..]

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