Il Nuovo Diritto delle SocietàISSN 2039-6880
G. Giappichelli Editore

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Il rischio sistemico generato dalla FinTech (di Vito Bevivino, Ricercatore di Diritto dell’economia presso l'Università Ca’ Foscari di Venezia)


Le imprese della finanza tecnologica sono particolarmente vulnerabili agli shock avversi. Inoltre, hanno molteplici canali di trasmissione attraverso i quali tali shock possono diffondersi tra gli attori del mercato finanziario (non solo FinTech). Producono asimmetrie informative. Non da ultimo, il mercato della finanza tecnologica è in crescita. In altre parole, la FinTech produce e allo stesso tempo è soggetta a rischio sistemico. Tutti questi elementi indicano che FinTech potrebbe potenzialmente fungere da catalizzatore per maggiori perdite se si dovessero avverare eventi estremi, alcuni dei quali potrebbero essere prevedibili e altri no. I fallimenti di mercato legati alla FinTech suggeriscono la necessità di studiare un'adeguata regolazione per contenere i rischi sistemici e impedire la propagazione di rischi idiosincratici a livello sistemico. È importante evitare che eventi di crisi abbiano origine nel settore e si trasferiscano alla finanza tradizionale e quindi all'economia reale.

Systemic risk generated by FinTech

Tech finance firms are particularly vulnerable to adverse shocks. Furthermore, they have multiple transmission channels through which such shocks can spread among financial market players (not just FinTechs). They produce information asymmetries. Last but not least, the technological finance market is growing. In other words, FinTech produces and at the same time is subject to systemic risk. All of these elements indicate that FinTech could potentially act as a catalyst for greater losses if extreme events were to materialize, some of which may be foreseeable and some of which may not. The market failures related to FinTech suggest the need to study an adequate regulation to contain systemic risks and prevent the propagation of idiosyncratic risks at the systemic level. It is important to avoid crisis events originating in the sector and being transferred to traditional finance and therefore to the real economy.

1. La dimensione sistematica della FinTech e il rilievo della sua regolazione Il modo in cui le transazioni finanziarie vengono condotte e quello in cui l’interazione tra i partecipanti ai mercati finanziari virtuali avviene derivano in misura determinante dai cambiamenti tecnologici che si sono fin qui affermati, o da quelli in corso, generati dalla spinta all’innovazione che caratterizza le tecnologie digitali. I fenomeni tecnologici – come l’artificial intelligence (AI), il cloud computing, i big data analytics – ovvero i prodotti finanziari basati su strumenti tecnologici – come crypto-assets e smart contracts che risiedono su distributed ledgers tecnologies (DLT) – realizzano questa spinta e danno vita a quella che viene spesso percepita come una FinTech revolution [1] che accompagna i fenomeni della digitalizzazione e della datificazione del sistema sociale fino al limite della copertura tecnologica. Il fenomeno della finanza tecnologica, ovvero della FinTech (per utilizzare l’abbreviazione più nota del lemma financial technology) non è certamente nuovo, l’attuale processo di consolidamento delle piattaforme di finanza digitale, che si protrae da almeno venti anni, riflette i cambiamenti fondamentali nelle economie e nelle società di tutto il mondo, e identifica un ulteriore fase della finanza tecnologica. Molto prima, dal punto di vista tecnologico, ma non tanto prima, dal punto di vista temporale, dell’ultimo periodo della FinTech appena evocato (il c.d. FinTech 4.0 [2]) connotato dall’affermazione delle BigTech, delle piattaforme digitali e dallo sviluppo sostenibile [3], la finanza è stata a lungo caratterizzata da una tendenza ai rapporti di scala e alla concentrazione istituzionale e di mercato [4]. Il riflesso di questa diffusa impostazione è percepibile nelle cause della crisi finanziaria globale (la Great Financial Crisis, GFC) del 2008 e dei conseguenti assetti regolatori sviluppati per le istituzioni finanziarie, più in generale, e di quelle di importanza sistemica (systemically important financial institutions, SIFI), in particolare, e quindi nella necessità di regolare le imprese considerate too-big-to-fail, ovvero, da altro punto di vista, too-complex-to-govern [5]. Se si vuole provare a comprendere la situazione esistente, si può identificare l’idea attuale di finanza tecnologica associata a un processo di progressiva digitalizzazione (digitalization) della realtà e di datificazione (datification) della realtà, vale a dire dalla produzione, raccolta ed elaborazione dei dati generati dalla realtà (o, in altri termini, dall’accesso degli utenti alla tecnologia digitale), che caratterizzano la società attuale e, più da vicino, la finanza contemporanea [6]. Fenomeni questi che offrono un enorme potenziale per le economie di [continua..]

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