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La chiarezza: una pluralità di letture

Oreste Cagnasso. Professore ordinario f.r. di Diritto commerciale presso l’Università di Torino; Professore straordinario di Diritto commerciale presso la Link Campus University di Roma

Intervento svolto in occasione del Laboratorio di Diritto Commerciale “La nuova disciplina del bilancio di esercizio” in occasione della presentazione del volume Il bilancio d’esercizio a cura di O. Cagnasso, L. De Angelis e G. Racugno in Commentario Schlesinger-Busnelli, 2018, tenutosi il 14 dicembre 2018 presso il Campus Luigi Einaudi dell’Università degli Studi di Torino.

L’intervento richiama il significato del principio di chiarezza in vari contesti normativi al fine della sua ricostruzione nell’ambito della disciplina del bilancio d’eser­cizio.

The contribution recalls the meaning of the principle of clarity in various normative contexts in order to refer it to the financial statements.

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1. Il richiamo del principio di chiarezza in differenti contesti

Come è noto, chiarezza e rappresentazione veritiera e corretta costituiscono i principi fondamentali che disciplinano il bilancio d’esercizio ai sensi dell’art. 2423 c.c.

Il principio di chiarezza è richiamato in contesti differenti, sempre quale regola generale, che indica un obiettivo da perseguire. Al proposito mi sembrano particolarmente rilevanti alcuni dati normativi.

In primo luogo, l’art. 166 del Codice delle Assicurazioni private prevede: “il contratto e ogni altro documento consegnato dall’impresa al contraente va redatto in modo chiaro ed esauriente”.

Il principio è richiamato in un contesto particolare che vede sostanzialmente interessate le sole due parti del contratto. Particolarmente significativa l’en­diadi “chiaro” e “esauriente”: il testo contrattuale deve quindi essere trasparente e completo. Dal momento che la chiarezza viene contrapposta al carattere esauriente del contratto, la prima si riferisce in particolare al profilo formale e quindi alla facile comprensibilità del dettato. È significativo che un dato normativo parallelo, quello contenuto nell’art. 35 del Codice del Consumo, si riferisca appunto alla chiarezza ed [continua..]

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