Il Nuovo Diritto delle SocietàISSN 2039-6880
G. Giappichelli Editore

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L'inesistenza, come la fenice, risorge dalle sue ceneri (di Mario Paccoia, Professore a contratto di Diritto commerciale presso l’Università degli Studi Milano-Bicocca)


Il presente articolo prende spunto da una recente decisione della Suprema Corte (sentenza 27 settembre 2021, n. 26199) che riaccende l’antico dibattito relativo alla c.d. inesistenza delle delibere assembleari di società. Come noto, a tale discussa categoria sia la dottrina che la giurisprudenza avevano sovente fatto ricorso in passato al fine di colmare le lacune presenti nel sistema delle invalidità delle delibere assembleari precedente alla Riforma del diritto societario del 2003. Tuttavia, il suo impiego nel contesto del riformato quadro normativo suscita più di una perplessità in quanto, consentendo la contestazione della validità di una delibera anche a distanza di molto tempo (come avvenuto nel caso di specie), si pone in evidente contrasto con l’esi­genza di stabilizzazione e di rafforzamento dell’azione sociale, di certezza del traffico giuridico e della tutela dell’apparenza, principi che trovano conferma non solo nella «nuova» disciplina delle invalidità delle delibere, ma anche in altri istituti del diritto societario.

 

Just like a phoenix inexistence rises from its own ashes

The present work takes cue from a recent ruling of the Supreme Court (Ruling, September 27th, 2021, n. 26199) which rekindles the ancient debate over the inexistence of Shareholders’ Meeting resolutions. Both legal literature and case-law, as is well known, had frequently resorted to such long-discussed category in the past with a view to fill in the gaps that characterized the system of invalid resolutions in place before the Company Law Reform of 2003. Yet, its employment within the reformed legal framework has sparked considerable perplexity: by consenting to challenge a resolution’s validity after a considerable period of time (as in the present case) it positions itself in striking contrast with the need for a stable and strengthened social action, as well as with the necessity of a certain juridical traffic and of protection of the appearance, these being principles that are mirrored not only in the new discipline of Shareholders Meeting resolutions’ validity but also in other institutes of Company Law.

Keywords: corporations – shareholders meeting’ resolutions – inexistence – certainty of law – certainty of juridical traffic.

1. Premessa Un recente arresto della Suprema Corte riaccende il dibattito, in realtà mai del tutto sopito, relativo alla categoria della c.d. inesistenza delle delibere assembleari di società. Nel caso de quo erano state impugnate dinnanzi al Tribunale di Tempio Pausania due delibere di una società per azioni (rispettivamente del 9 febbraio 2006 e del 27 luglio 2006) aventi ad oggetto, la prima, la nomina di un nuovo amministratore e la seconda, in sede straordinaria, lo scioglimento della società e la nomina, quale liquidatore, dell’amministratore nominato pochi mesi prima. Successivamente, in data 26 ottobre 2006, la liquidanda società aveva posto in essere un atto di compravendita di un terreno di cui era domandato giudizialmente l’accertamento della nullità. In particolare, dall’esame della decisione, risulta che il voto in assemblea era stato espresso dall’erede di un azionista deceduto il quale ultimo però aveva in precedenza ceduto le proprie azioni ad altro soggetto, e ciò addirittura dal lontano 10 marzo 1981. Mentre all’esito del processo di primo grado era stata dichiarata l’ine­sistenza delle suddette delibere, sul presupposto che esse erano state assunte senza la partecipazione di alcun socio legittimato al voto nella relativa assemblea, la Corte d’Appello di Cagliari aveva riformato la sentenza impugnata riconducendo il vizio delle stesse all’ipotesi di cui all’art. 2377, comma 5, n. 1, c.c. (ossia al caso di partecipazione all’assemblea di persone non legittimate), con conseguente inammissibilità dell’impugnazione a causa del decorso del termine di decadenza di novanta giorni. Veniva quindi proposto ricorso per Cassazione nel cui contesto la Sezione Sesta, considerato che «le questioni implicate, in particolare la perdurante configurabilità del vizio di inesistenza della deliberazione assemblare dopo la riforma del 2003, consigliano la trattazione in pubblica udienza», disponeva il rinvio alla Sezione Prima. 2. La categoria dell’inesistenza prima… La categoria dell’inesistenza dell’atto o del negozio giuridico, come noto, non è contemplata dalla legge ma è stata elaborata dalla dottrina e dalla giurisprudenza al fine di ricomprendervi quegli atti che, per essenziali carenze strutturali, non possono essere ricondotti allo schema legale tipico [1]. Storicamente, le prime elaborazioni di tale categoria si devono alla canonistica e alla dottrina francese che vi hanno fatto ricorso in materia matrimoniale al fine di superare il limite dei casi di nullità del matrimonio previsti tassativamente dalla legge nonché per giustificare (oltre che di trovare ad esse adeguata sistemazione sul piano dogmatico) ipotesi non idonee a dar vita ad un valido matrimonio [2]. Nella manualistica classica, si è soliti riferire [continua..]

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