Il Nuovo Diritto delle SocietàISSN 2039-6880
G. Giappichelli Editore

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La transazione fiscale negli accordi di ristrutturazione (di Andrea Jonathan Pagano, Cultore della materia di Diritto commerciale e diritto della crisi d'impresa presso l'Uni­versità degli Studi di Perugia e Cultore della materia di Diritto fallimentare presso l'Università degli Studi di Urbino)


Con questo articolo l'autore si propone di, preliminarmente, di ripercorrere cronologicamente la consecuzione normativa che ha interessato la disciplina concorsuale del trattamento di crediti tributari e contributivi sino all'ultimo correttivo (d.lgs. n. 83/2022) del Codice della crisi d’impresa e dell'insolvenza. In secondo luogo, l’elaborato si prefigge di inquadrare lo scope entro cui l'istituto trova applicazione ed esplica gli effetti con particolare riferimento agli accordi di ristrutturazione. Nel prosieguo, l'Autore cerca di evidenziare l'evoluzione giurisprudenziale e come questa abbia tratteggiato nuovi connotati della transazione fiscale in generale ed, in particolare, sul c.d. cram down. Proprio sul cram down, l’articolo si sofferma delineando l’istituto e la ratio sottesa alla introduzione di un meccanismo di omologazione forzosa nelle maglie concorsuali. In ultima istanza, l'Autore verificherà la concordanza delle norme codicistiche con le prescrizioni unionali e come queste abbiano, eventualmente, influenzato la legislazione nazionale.

The tax settlement in restructuring agreements

With this paper the Author proposes to preliminarily and chronologically identify the consecution of laws inherent to the insolvency law pertaining to the tax settlement up to the last reform (Legislative Decree no. 83/2022) of the Corporate Crisis and Insolvency Code. Secondly, the paper aims to frame the scope within which the rule is applied with reference to restructuring agreements. In the following, the Author tries to highlight the jurisprudential evolution of the subject and how the Courts have highlighted the features of the tax settlement in general and, in particular, on the so-called “cram down”. Then, the paper focuses precisely on the “cram down”, outlining the essential features and the ratio underlying the introduction of this tool pertaining to insolvency law. Ultimately, the Author will verify the correct transposition of domestic laws with European directives and how the latter may have affected national legislation.

1. Premessa Oramai cinque anni or sono, mediante la l. n. 155/2017, l’organo legislativo delegava il governo al fine di operare una riforma organica e sistemica della legge fallimentare, disponendo di procedere alla espressa abrogazione del Regio Decreto ed alla contestuale introduzione del c.d. “Codice della crisi di impresa e dell’insolvenza”. La riforma culminava, quasi due anni più tardi, con l’approvazione del d.lgs. n. 14/2019 che, oltre a riformare l’intero impianto concorsuale – ontologicamente ed a livello di nomenclatura – andava ad incidere finanche sulla disciplina della transazione fiscale [1]. Nel solco della modifica alla transazione [2], oltre alla discrasia di trattamento nel caso concordatario ovvero ristrutturativo, sono occorse anche ulteriori novelle. Posto che l’istituto transattivo, nell’alveo concordatario [3], sia rimasto sostanzialmente invariato, appare, invece, sensibilmente modificato l’ambito applicativo di cui agli accordi di ristrutturazione [4]. 2. L’evoluzione dell’ambito applicativo Onde meglio comprendere la portata dell’istituto oggetto della presente indagine, appare quanto mai necessario partire dalle riforme della fu legge fallimentare occorse mediante le l. n. 232/2016 [5] e n. 159/2020 [6] che hanno interessato la disciplina di cui all’art. 182 ter. Un aspetto innovativo della normativa del 2016 afferente alla transazione fiscale, così come disciplinata – e, come vedremo, mantenuta – era sicuramente rappresentato dalla obbligatorietà dell’esperimento della procedura de qua da parte del debitore in crisi intenzionato a richiedere, nel contesto di concordati preventivi ovvero di accordi di ristrutturazione, la falcidia o la dilazione dei debiti tributari. Suddetta vincolatività emergeva, ab initio, dalla modifica della rubrica del­l’art. 182 ter della legge fallimentare mediante la modifica, non banale, della nomenclatura della procedura medesima talché si sia, passati dalla “transazione fiscale” – locuzione che in qualche modo sottende alla possibilità e non al­l’obbligo del debitore di giungere ad un accordo con l’Amministrazione finanziaria – al “trattamento dei crediti tributari”, che, invece, appare già definito, ob­bligatorio, senza una qualche diversa scelta o facoltà posta in capo al debitore. A conferma del nuovo ruolo della procedura, il comma 1 dell’art. 182-ter, così come da ultimo modificato dall’art. 1, comma 81, l. 11 dicembre 2016, n. 232, precisava come il pagamento parziale o dilazionato dei debiti tributari “[potesse] essere proposto esclusivamente mediante proposta presentata ai sensi del presente articolo”. Pare opportuno ricordare che, anteriormente alla (pen)ultima novella, la transazione [continua..]

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