INDICAZIONI APPLICATIVE E INTERPRETATIVE
GIURISPRUDENZA
La contestazione di violazioni penali nei confronti degli organi di società di persone determina il raddoppio dei termini per il socio – Con la sentenza 28 gennaio 2021, n. 1883, la Corte di Cassazione ha affermato che, stante l’imputazione per trasparenza, ai sensi dell’art. 5, D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917, dei redditi prodotti da società di persone in capo ai soci e la, conseguente, unitarietà dell’accertamento che si pone alla base della rettifica delle dichiarazioni di tali soggetti, la circostanza che si ravvisino a carico degli organi societari fatti per i quali è previsto l’obbligo di denuncia penale ai sensi dell’art. 331 c.p.p. determina automaticamente il raddoppio dei termini per l’accertamento – previsto, sino al 2015, dall’art. 43, comma 3, D.P.R. 29 settembre 1973, n. 600 – non solo nei confronti della società, ma anche dei soci.
Il documento è reperibile al seguente link:
http://www.italgiure.giustizia.it/xway/application/nif/clean/hc.dll?verbo=attach&db=snciv&id=./20210128/snciv@s50@a2021@n01883@tO.clean.pdf.
PRASSI
Identificazione diretta ai fini Iva possibile nonostante la Brexit – Con Risoluzione 1 febbraio 2021, n. 7, l’Agenzia delle entrate ha chiarito che i soggetti residenti nel Regno Unito che effettuino in Italia operazioni rilevanti ai fini Iva possono – nonostante la Brexit – continuare a usufruire dei rispettivi rappresentanti fiscali IVA o mantenere i rispettivi identificativi IVA (senza dover quindi richiedere una nuova posizione IVA in quanto soggetti extra-UE) in forza dell’accordo stipulato il 24 dicembre 2020 tra Regno Unito e Unione Europea, contenente un protocollo relativo alla cooperazione amministrativa e all’assistenza reciproca nella lotta contro le frodi Iva e nel recupero dei crediti risultanti da dazi e imposte. Infatti, ai sensi degli artt. 17, comma 3, e 35-ter, comma 5, D.P.R. 26 ottobre 1972, n. 633, i soggetti extra-UE, al fine di adempiere agli obblighi previsti dalla normativa Iva, possono nominare un rappresentante fiscale residente in Italia o possono, alternativamente, identificarsi direttamente, ma solo a condizione che tra l’Italia e lo Stato di residenza extra-UE esistano strumenti giuridici e accordi che disciplinino la reciproca assistenza in materia di imposizione indiretta, quale è, appunto, il predetto protocollo tra Regno Unito e Unione Europea.
Il documento è reperibile al seguente link:
https://www.agenziaentrate.gov.it/portale/documents/20143/3158191/Risoluzione+n.+7+del+1+febbraio+2021.pdf/e5713b51-cd36-36a9-b6e4-67bfbfbff908.
Condizioni di accesso alle misure agevolative per il rafforzamento patrimoniale delle imprese di medie dimensioni – Con la Risposta a istanza di interpello 2 febbraio 2021, n. 74, [continua..]