Lo scritto offre una breve illustrazione dei contenuti della proposta di direttiva della Commissione europea sul rapporto di sostenibilità
European Commission proposal for a directive on Corporate Sustainability Reporting The paper offers a brief illustration of the contents of the European Commission proposal for a directive on Corporate Sustainability Reporting.
Keywords: Corporate Sustainability Reporting – Non Financial Reporting.
1. Dal Non Financial Reporting al Corporate Sustainability Reporting: la proposta di direttiva della Commissione UE
Il 21 aprile 2021, la Commissione europea ha adottato una proposta di direttiva in materia di Corporate Sustainability Reporting (CSRD) [1], tesa alla revisione della c.d. Non Financial Reporting Directive (NFRD - direttiva 2014/95/UE con cui è stata modificata la direttiva 2013/34/UE), che, com’è noto, è stata recepita nel nostro ordinamento dal d.lgs. 30 dicembre 2016, n. 254.
La proposta in questione si inserisce nell’ambito di un ambizioso progetto europeo, volto a promuovere il perseguimento di obiettivi di sostenibilità nella finanza [2] e, più in generale, nell’esercizio dell’attività di impresa [3], in coerenza con la strategia di crescita promossa dal Green Deal della Commissione europea [4] e con l’agenda per una crescita sostenibile fissata dalle Nazioni Unite [5].
Allo scopo di incentivare condotte responsabili, la disciplina europea attualmente in vigore ricorre principalmente ad obblighi di trasparenza anziché alla previsione di precisi doveri di comportamento. Mantenendo questo approccio e nel quadro degli obbiettivi a cui si è più sopra accennato, dalla proposta di revisione della direttiva NFRD «emerge l’intento di migliorare la qualità, la comparabilità e la maneggevolezza (soprattutto digitale) delle informazioni» [6] a beneficio degli investitori e delle loro scelte di investimento.
La proposta di direttiva interviene su quelle aree che, da una pubblica consultazione del 2018, avente ad oggetto la NFRD e promossa dalla Commissione europea, sono risultate più deboli [7]. In particolare, da essa è emerso, da un lato, che le pratiche di comunicazione in materia di sostenibilità non sono in grado di rispondere alla crescente domanda di dati e informazioni avanzata dagli investitori, dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo e, dall’altro, che le informazioni a disposizione non sono sufficientemente comparabili e affidabili.
Alla luce di questi riscontri, la proposta prevede, anzitutto, una modifica dello scopo e del perimetro dell’informazione. Nello specifico, all’art. 1, par. 3 si prevede una modificazione dell’art. 19 bis, della direttiva 2013/34/UE, affinché il report contenga «le informazioni necessarie per comprendere l’impatto dell’impresa sulle questioni di sostenibilità e le informazioni necessarie per comprendere in che modo le questioni relative alla sostenibilità influiscono sullo sviluppo, le prestazioni e la posizione dell’impresa».
Sotto il profilo del contenuto, tra le novità spiccano le informazioni da rendere sugli intangible prodotti internamente, anche per quel che riguarda il capitale intellettuale, umano, [continua..]