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Il rendiconto finanziario: uno strumento utile per rilevare i sintomi della crisi di impresa?

Giulia Garesio, Dottoranda di ricerca presso l’Università di Torino

Nell’articolo si esamina il ruolo che il rendiconto finanziario può assumere al fine di individuare tempestivamente i sintomi della crisi di impresa, muovendo dalle disposizioni contenute nell’art. 2425 ter c.c. e verificandone il possibile utilizzo in chiave prospettica e segnaletica.

 

Is cash flow statement a useful tool to detect business crisis symptoms?

The article examines the role that cash flow statement can assume in order to promptly identify business crisis symptoms, starting from the provisions of art. 2425 ter Italian Civil Code and verifying its possible use in a warning perspective.

Keywords: cash flow statement – business crisis – accounting structures.

1. Premessa

Le considerazioni che seguono muovono da una domanda: se ed in che misura il rendiconto finanziario è uno strumento utile per rilevare i sintomi della crisi di impresa?

Per tentare di fornire una risposta a tale interrogativo, nel prosieguo si esaminerà dapprima la situazione antecedente l’introduzione del d.lgs. 18 agosto 2015, n. 139 [1], che ha introdotto nell’art. 2423, primo comma, c.c., il rendiconto finanziario tra i prospetti obbligatori che compongono il bilancio ordinario, per poi soffermarsi sulle disposizioni codicistiche che disciplinano questo nuovo documento e, infine, verificare se effettivamente esso possa avere un qualche utilizzo in chiave prospettica e, soprattutto, segnaletica dello stato di crisi dell’impresa [2].

2. Lo stato dell’arte ante d.lgs. 18 agosto 2015, n. 139

Facendo un passo indietro, e collocandosi temporalmente in epoca anteriore all’introduzione del d.lgs. n. 139/2015, si rileva che nel nostro ordinamento vi erano già alcune imprese tenute a predisporre il rendiconto finanziario.

Il riferimento è, naturalmente, alle società IAS compliant, le quali, in forza delle previsioni del d.lgs. 28 febbraio 2005, n. 38 [3], [continua..]

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