Il Nuovo Diritto delle SocietàISSN 2039-6880
G. Giappichelli Editore

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Contro la “soggettivizzazione” dell'intelligenza artificiale (di Ermanno Bocchini, Professore ordinario di Diritto commerciale presso l’Università Federico II di Napoli a.r.)


Il lavoro ricostruisce lo statuto giuridico dell’intelligenza artificiale in Italia e dimostra con argomenti esegetici e sistematici che l'intelligenza artificiale non è una nuova persona giuridica e gli atti di diritto privato e i fatti illeciti posti in essere dalla stessa vanno imputati al soggetto (-imprenditore) utilizzatore e, con azione di regresso di quest'ultimo, al produttore, e gli stessi potranno coprire il rischio con polizze assicurative.

Against the subjectivity of the artificial intelligence

The article reconstructs the law of artificial intelligence in Italy and demonstrates with exegetical and systematic arguments that artificial intelligence is not a new legal person and the acts of private law and illicit facts must be attributed to the subject (-entrepreneur) user and, with action of recourse, to the producer who can cover the risk with insurance policies.

1. L’intelligenza artificiale e il diritto commerciale nella società dell’in­formazione Il presente studio sull’intelligenza artificiale va inquadrato nel tema generale del nuovo diritto commerciale nella società dell’informazione [1]. Invero l’ap­plicazione agli istituti del diritto commerciale dei nuovi sistemi di intelligenza artificiale costituisce solo l’ultimo capitolo di una storia unica avente ad oggetto l’evoluzione dell’intero diritto commerciale nella società dell’informa­zione. Non possiamo leggere l’avventura affascinante dell’intelligenza artificiale come un futuro senza storia, senza la nostra “grande storia” di studio e di ricerca, nel diritto commerciale, come descritta nelle belle pagine che Gastone Cottino vi ha dedicato. Ogni studioso del diritto commerciale è, oggi più di ieri, “ala tornante” non solo all’interno del diritto privato, ma “ala tornante” tra economia e etica, nel “nuovo mondo” della società dell’informazione, sul quale siamo tutti sbarcati, non solo come esploratori appassionati, ma anche come tutori convinti delle libertà e dei diritti umani fondamentali. E questa storia ha avuto inizio molto tempo prima dell’avvento dell’in­telligenza artificiale, con gli studi aventi ad oggetto la scoperta di una chiave di lettura generale dell’intero diritto commerciale, inteso come diritto del mercato, sulla scia delle ricerche della scienza economica [2] secondo le quali quando le informazioni sono imperfette i mercati non funzionano e soccorre il “ruolo economico dello Stato” proprio a tutela del mercato, inteso come sistema di informazioni decentrate e spontanee, che può fallire per le asimmetrie informative, generate dalle condotte opportunistiche dei suoi agenti. In tale prospettiva ritenevo e ritengo che spetti al diritto, e al diritto commerciale in particolare, la funzione essenziale anzitutto di ridurre se non eliminare le asimmetrie informative che provocano i fallimenti del mercato e, poi, utilizzando la seconda leva, di caducare gli atti di autonomia privata caratterizzati da debolezza sociale, tutte le volte che lo stato di assoluta debolezza di una parte (disoccupato, consumatore, viaggiatore, risparmiatore ecc.) rende la tutela informativa non sufficiente (c.d. principio della doppia barriera) (Bocchini, 2001). L’arrivo delle tecnologie dell’intelligenza artificiale apre, però, la discussione su un nuovo problema e pone all’interprete del “diritto vivente” una nuova sfida, piena di fascino. Se, nella storia del diritto privato, l’infor­mazione ha sempre svolto il ruolo di funzione rispetto all’autonomia privata, nel senso che al variare dell’informazione varia la decisione dell’autonomia privata, [continua..]

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