Il Nuovo Diritto delle SocietàISSN 2039-6880
G. Giappichelli Editore

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L'entropia e la tassonomia nella redazione e nei controlli dei piani di soluzione della crisi d'impresa (di Luciano Matteo Quattrocchio, Bianca Maria Omegna, Alessandro Migliavacca)


Gli Autori offrono alcune indicazioni operative circa la redazione dei piani di soluzione della crisi d’impresa.

1. Premessa. La potenza e i limiti della matematica. 1.1. Gauss e la progressione aritmetica. La somma dei primi n numeri naturali è oggetto di un celebre aneddoto riguardante il grande matematico Carl Friedrich GAUSS (Braunschweig 1777 – Göttingen 1855).   Come riferisce il più importante storico della matematica: «Da fanciullo Gauss frequentò la scuola locale, dove l’insegnante aveva fama di essere molto esigente nei riguardi dei suoi allievi. Un giorno, per tenerli occupati, assegnò loro l’esercizio di sommare tutti i numeri da 1 a 100, chiedendo che ciascuno deponesse la sua lavagnetta su un tavolo non appena avesse finito il calcolo. Quasi immediatamente Carl depose sul tavolo la propria lavagnetta dicendo “Ecco fatto”; l’insegnante gli diede un’occhiata sprezzante mentre gli altri continuavano diligentemente a fare i loro calcoli. Quando, alla fine, l’insegnante esaminò i risultati ottenuti dai vari allievi, trovò che la lavagnetta di Gauss era l’unica a presentare il risultato esatto, 5.050»[1]. Esiste un primo criterio, banale, per effettuare il calcolo:   1 + 2 = 3 3 + 3 = 6 6 + 4 = 10   Tale criterio, in mancanza di strumenti elettronici di calcolo, conduce – dopo circa 1 ora – al risultato corretto:   Somma = 5.050   Il secondo criterio, utilizzato da Carl, può essere sintetizzato nel seguente modo:   1 + 100 = 101 2 + 99 = 101 3 + 98 = 101   Quindi, vi sono 50 coppie con somma pari a 101; si perviene quindi – quasi istantaneamente – al risultato complessivo:   Somma = 50 x 101 = 5.050   Tale risultato, certamente ingegnoso, consente di apprezzare le potenzialità della matematica, soprattutto quando utilizzata “con un po’ di creatività e fantasia”.   1.2. Russel e il paradosso del Papa. Nel corso di una conferenza, il famoso logico Bertrand RUSSELL (Trellech, 18 maggio 1872 – Penrhyndeudraeth, 2 febbraio 1970) affermò che «Partendo da premesse false si può dimostrare qualunque cosa». Uno dei presenti al convegno pose a RUSSELL il seguente quesito: «Se è vero ciò che lei ha detto, mi dimostri che se 2 + 2 =5 allora lei e il Papa siete la stessa persona». La domanda risultò assai impertinente, dal momento che Bertrand RUSSELL – in materia di religione – si dichiarava filosoficamente agnostico e ateo. Ad ogni modo, la soluzione offerta dal Prof. Bertrand RUSSELL fu la seguente:   2 + 2 = 5 4 = 5 4 – 3 = 5 – 3 1 = 2 2 = 1   Il Professore concluse affermando: «Il Papa ed io siamo due persone distinte, ma se 2 = 1 siamo nel contempo la stessa persona». La dimostrazione non venne mai smentita: da una premessa falsa si può dimostrare qualunque cosa con passaggi logici [continua..]

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