Questo studio riguarda alcuni aspetti della disciplina di diritto d’autore UE dedicata agli istituti di tutela del patrimonio culturale; esamina in particolare alcuni profili delle eccezioni e limitazioni al diritto d’autore previste dalla direttiva UE 790/2019 relativamente alle opere fuori commercio; e ne suggerisce una possibile applicazione nel campo della realtà aumentata. È dedicata particolare attenzione ai lavori preparatori della direttiva.
Cultural heritage and out-of-commerce works in the digital copyright directive This paper concerns some aspects of the EU copyright law established for cultural heritage institutions; it focuses especially on particular exceptions and limitations to copyright provided by 790/2019 EU directive, in relation to out-of-commerce works. Moreover, the study suggests a possible application of these rules in the field of augmented reality. Special attention is given to the preparatory work of the directive.
SOMMARIO:
1. Patrimonio culturale e disciplina UE dei diritti d’autore e connessi. – 2. I lavori preparatori della direttiva digital copyright. – 3. Alcuni profili della disciplina delle opere fuori commercio nella direttiva digital copyright. – 4. Opere fuori commercio e realtà aumentata.
1. Patrimonio culturale e disciplina UE dei diritti d’autore e connessi
Il mondo e specialmente l’Europa hanno assistito ad una crescita progressiva di quello che il linguaggio comune definisce come patrimonio culturale. Questo patrimonio è ormai divenuto notoriamente ingentissimo [1]. Esso è inoltre regolato da un coacervo molto ampio di regole che hanno fonti e contenuti diversi. Così in particolare le fonti della disciplina del patrimonio culturale possono essere quelle proprie dei diritti dell’uomo (alla cultura [2]); o piuttosto quelle del diritto internazionale pubblico [3]; o quelle ancora del diritto dell’Unione europea [4]; o infine quelle dei singoli stati nazionali [5]. Inoltre le fonti ora dette dedicano via via al patrimonio culturale discipline di diritto pubblico, o di diritto privato generale, o ancora alcune regole della proprietà intellettualeo della protezione di dati e della privacy [6].
Per parte mia ho in questo momento in progetto di cominciare un ciclo di ricerche e studi su alcuni profili del patrimonio culturale. Comincio qui con un primo scritto su una disciplina recente di diritto d’autore introdotta in queste settimane dalla direttiva 790/2019 sul diritto d’autore nel mercato unico digitale (“la direttiva digital copyright”), e precisamente con un primo commento ad alcuni profili della disciplina che questa direttiva dedica agli “istituti di tutela del patrimonio culturale”: e comincio con questo tema quantomeno per due ragioni. Anzitutto la disciplina che mi propongo di esaminare è stata introdotta da una delle due direttive sostanzialmente coeve che sono state varate più di recente dalle istituzioni della UE [7]: e reca dunque con sé anche il sapore delle novità ed i piaceri delle sue prime interpretazioni. Inoltre la medesima disciplina appartiene a quella dei diritti d’autore e connessi; fa dunque parte di un sistema di norme che è stato sin qui al centro dei miei primi studi di diritto; e ciò mi rende meno difficile esaminare il tema di questo studio, e ad un tempo avvicinarmi gradualmente ad altri temi più generali o particolari relativi al patrimonio culturale.
Questo studio, dicevo, riguarda alcuni profili della disciplina UE dei diritti d’autore e connessi: e per corollario in linea di principio non si estende anche al diritto internazionale ed alle discipline nazionali degli stati membri dell’Unione. D’altro canto conviene qui ricordare sinteticamente alcune [continua..]