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Il dovere di astensione degli amministratori di banche in conflitto di interessi nel nuovo art. 53, comma 4, t.u.b.
Andrea Sacco Ginevri
Il lavoro analizza la disciplina sul conflitto di interessidegli amministratori di bancherecentemente introdotta nell’art. 53, comma 4, del t.u.b. In particolare, l’analisi si concentra sull’obbligo per tali amministratori di astenersi dalle deliberazioni in cui essi abbiano un interesse in conflitto, evidenziando le diverse misure organizzative e gestionali applicate alle banche rispetto a quelle adottate dalle imprese non bancarie.
This article analyzes the regulation on conflict of interest of directors of banks recently introduced by Article 53, paragraph 4, of the Italian Banking Act. In particular, the work focuses on themandatory abstention for directors of banksin case they have an interest in conflict, comparing the organizational devices applicable to bankswith those concerning non-banking entities.
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Sommario
1. Verso una maggiore rigidità nella disciplina sul conflitto di interessi degli amministratori di società bancarie. – 2. La prevenzione del conflitto attraverso il dovere di astensione dell’amministratore. – 3. Le modalità di gestione dell’interesse in conflitto. 4. (Segue): le conseguenze di una tutela preventiva dell’interesse sociale bancario.
1. Verso una maggiore rigidità nella disciplina sul conflitto di interessi degli amministratori di società bancarie
L’eccesso di affidamento riposto su una disciplina del conflitto di interessi degli amministratori improntata al rimedio della trasparenza (riscontrabile in Italia nell’art. 2391, c.c. post riforma societaria del 2003) ha mostrato i primi segni di debolezza con le crisi di inizio millennio negli Stati Uniti (Enron, Worldcom, Artur Andersen, ecc.) e in Italia (Parmalat), a cui hanno fatto seguito, rispettivamente, il Sarbanes-OxleyAct of 2002 » Per l'intero contenuto effettuare il login inizio