Il Nuovo Diritto delle SocietàISSN 2039-6880
G. Giappichelli Editore

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Novità normative e giurisprudenziali (di a cura di Luciano Panzani e Antonio Leandro)


L’apertura globale dei mercati e la crescente delocalizzazione delle attività di impresa hanno portato alla ribalta oramai da tempo il fenomeno dell’insolvenza transfrontaliera. Gli Stati, le istituzioni internazionali e l’Unione europea sono alla ricerca di strumenti efficaci ed efficienti per fronteggiare tale fenomeno affinché le crisi di impresa siano gestite o anticipate dando giovamento tanto all’imprenditore quanto al mercato e ai suoi operatori. Le prime risposte trovano espressione in strumenti normativi che regolano i principali aspetti della gestione internazionale di una crisi (l’individuazione del foro competente, la determinazione del diritto applicabile alla procedura e ai relativi effetti, la circolazione transfrontaliera degli effetti della procedura e delle decisioni rese al suo interno, nonché la cooperazione tra giudici e amministratori delle procedure), ovvero che chiamano gli Stati a modellare l’ordinamento interno al fine di inserire discipline ad hoc in materia. Ne sono esempio, rispettivamente, il regolamento (UE) 2015/848 del 20 maggio 2015 sulle procedure di insolvenza, in gran parte applicabile dal 26 giugno 2017 in sostituzione del regolamento (CE) n. 1346/2000 del 26 maggio 2000, e la legge modello UNCITRAL adottata dall’Assemblea generale dell’ONU il 15 dicembre 1997, seguita da guide legislative e pratiche di portata generale o settoriale. L’esigenza di coniare strumenti efficaci emerge già perché, al cospetto di una crisi internazionale d’impresa che coinvolge il territorio di più Stati, il mancato, difettoso o inefficace coordinamento tra essi allontana, nella prospettiva internazionale, gli obiettivi propri della soluzione che gli stessi Stati perseguono o addirittura condividono (risanamento, ristrutturazione dei debiti, soddisfazione dei creditori, protezione dei privilegi e delle garanzie, esdebitazione, etc.). L’eventuale contrapposizione tra universalità e territorialità delle procedure, che, rispetto a una situazione di crisi, potrebbero ispirare gli ordinamenti statali in gioco solleva un primo problema che i riferiti strumenti normativi internazionali ed europei hanno affrontato e in parte risolto. Dal canto loro, giurisprudenza, dottrina e associazioni accademico-professionali di settore fanno «pressione» sul legislatore affinché siano formulate risposte moderne, rapide ed efficaci, senza omettere soluzioni pratiche o di principio che possano colmare, nei limiti del possibile, le attuali lacune normative. Il fenomeno dell’insolvenza transfrontaliera rappresenta, in definitiva, un settore in continuo divenire al quale la Rivista «Il Nuovo Diritto delle Società », per la vocazione che la ispira e la caratterizza, intende destinare la rubrica «Crisi internazionale d’impresa» come spazio di aggiornamento, analisi e confronto snello e dinamico sotto la cura di due esperti della materia come Luciano Panzani, Presidente della Corte di Appello di Roma, e Antonio Leandro, Professore associato di Diritto internazionale nell’Università degli studi di Bari Aldo Moro. La rubrica darà voce alle novità normative e giurisprudenziali guardando soprattutto all’attività della Corte di giustizia e alle riforme compiute o in atto nell’Unione europea e nei vari Stati. La presentazione delle novità è corredata da riquadri di approfondimento. Nei successivi numeri sarà inaugurato uno spazio destinato a interventi di dottrina o del mondo professionale.

Novità normative Unione Europea Il nuovo regolamento UE sulle procedure di insolvenza 1. – Dal 26 giugno 2017 è applicabile il regolamento (UE) 2015/848 del 26 maggio 2015 sulle procedure di insolvenza in sostituzione del regolamento (CE) n. 1346/2000 del 29 maggio 2000. Dalla stessa data è in vigore il regolamento di esecuzione (UE) 2017/1105 del 12 giugno 2017 che introduce i moduli standard previsti dal regolamento 2015/848. Dalla stessa data è in vigore il regolamento di esecuzione (UE) 2017/1105 del 12 giugno 2017 che introduce i moduli standard previsti dal regolamento 2015/848. Le disposizioni dedicate ai registri «fallimentari» nazionali e interconnessi saranno invece operative entro il 2019. Il regolamento 2015/848 nasce da una proposta che la Commissione europea presentò nel 2012 con l’intento di rendere più efficiente la gestione delle insolvenze transfrontaliere, così da proteggere il mercato unico europeo dagli effetti distorsivi di crisi di impresa estese in più Stati membri. La revisione del regolamento n. 1346/2000 riguarda essenzialmente il campo del diritto internazionale privato, ma risente delle politiche di rinnovamento della disciplina generale della crisi di impresa avviate da tempo a livello internazionale ed europeo. Ne è esempio l’attività dell’UNCITRAL (United Nations Commission on International Trade Law) confluita già nel 1997 nella nota Legge Modello che predispone un quadro normativo di riferimento per ammodernare le legislazioni nazionali in materia di insolvenza transfrontaliera. In seguito l’UNCITRAL ha adottato alcune guide legislative e/o pratiche che toccano sia profili specifici dell’insolvenza transfrontaliera (si pensi alla cooperazione tra amministratori delle procedure e tra i giudici, nonché all’insolvenza di gruppo) sia aspetti più generali della normativa sulle crisi di impresa. L’opera di ammodernamento delle legislazioni nazionali, che fa da sfondo all’adozione del regolamento 2015/848, esprime anche l’intento di ravvicinare, in misura variabile, le stesse legislazioni. Tale volontà ha trovato espressione nelle comunicazioni della Commissione europea «L’Atto per il mercato unico II» (COM(2012) 573 del 3 ottobre 2012) e «Un nuovo approccio europeo al fallimento delle imprese e all’insol­venza» (COM (2012) 742 del 12 dicembre 2012), nella raccomandazione della stessa Commissione del 12 marzo 2014 (2014/135(UE) relativa allo stesso oggetto e, infine, nella Proposta di direttiva in materia di ristrutturazione preventiva, di seconda possibilità delle imprese, di miglioramento dell’efficienza delle procedure di insolvenza ed esdebitazione presentata dalla Commissione il 22 novembre 2016 (COM (2016) 723 final). L’obiettivo comune di queste politiche è valorizzare il [continua..]

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